Quando ho aperto la partita iva nel 2013 l’ho fatto un pò da incosciente, avevo due strade: continuare a fare il mio vecchio lavoro da un altra parte oppure provare a fare quello che mi piaceva, senza sapere ne come ne quando ne se avrebbe funzionato. Ho preso la macchina, sono andata ad Alba e sono entrata dal commercialista, ho lasciato i miei dati e dopo due ore ero una freelance anche se non sapevo bene cosa fosse: non avevo mai fatto una fattura, non avevo mai preparato un preventivo, non avevo mai dovuto vendere un mio servizio, insomma sono partita davvero da zero.
Mi ricordo di aver chiamato la mia amica Benedetta (qui il suo sito!), anche lei con partita iva, in cerca di conforto: il problema è che mi sentivo in colpa a vendere il mio lavoro, una follia… eppure era così!
Negl’anni in contemporanea ho sempre avuto altri lavori; per un anno e mezzo ho fatto 130km al giorno per andare in ufficio e nei ritagli di tempo e nel week end mi dedicavo ai miei clienti, poi ho avuto un altro contratto a progetto part-time, infine a novembre del 2015 ho cominciato la mia vera vita da freelance non senza ansie e momenti di sconforto.
Il 2016 per me è stato un anno di svolta: il primo anno interamente da libera professionista, il primo anno in cui ho dovuto fare i conti con il capo più severo e autoritario che c’è: me stessa.
Sono stati 12 mesi ricchi di emozioni, ho avuto la fortuna di avere clienti lungimiranti che hanno avuto il coraggio di investire e credere nelle mie idee e nei miei progetti. Ho faticato, sorriso, scritto, fotografato, telefonato, letto, discusso, ma mi sono anche preoccupata, divertita e spesso ho pensato e progettato cose durante la notte che poi al mattino ho sviluppato. Insomma è stato un anno intenso pieno di belle soddisfazioni ma anche di paure, che sono il sale del mio lavoro e che ti spronano a fare sempre di meglio.
Sono contenta, ma non soddisfatta del tutto perchè il mio obiettivo è quello di migliorarmi, e perchè con la soddisfazione ci si adagia. Ma sono felice perchè tutto questo l’ho fatto da sola, partendo da zero, da quel lontano martedì di Marzo del 2013.
Ecco le cose che ho imparato in questo 2016:
- Migliorarsi sempre
c’è sempre un margine per fare meglio qualcosa: essere più puntuali, più precisi, più creativi. Non ci sarà mai il momento in cui si potrà dire: ce l’ho fatta. Perché puoi sempre fare qualcosa per migliorare almeno un pò. - Condividere le cose belle
Un buon lavoro non si fa mai da soli, per merito tuo, ma è sempre il risultato di un lavoro di squadra. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone meravigliose quest’anno: le belle persone aiutano nella buona riuscita di un lavoro quindi grazie a tutti voi! - Amare ciò che si fa
Quest’anno ho imparato che quando si fa qualcosa che amiamo, non esiste la fatica. Non mi pesa essere sempre contattabile, mi piace essere disponibile, insegnare e confrontarmi.
Ecco le cose che voglio migliorare nel 2017 (i miei buoni propositi)
- Raccontarmi di più
Nel 2017 voglio raccontare di più il mio lavoro, voglio cominciare a rendere pubbliche le cose belle che mi succedono nella mia vita professionale, da buona piemontese delle Langhe tendo sempre a tenere per me le mie vere soddisfazioni. - Trovare nuovi clienti
per condividere le mie competenze con nuove aziende che hanno bisogno di supporto nella gestione dei Social Media, perchè è il mio lavoro , amo farlo e voglio cercare nuove aziende sul mio territorio che hanno voglia di ascoltarmi. - Studiare e scoprire
Quest’anno voglio continuare a studiare e voglio partecipare a più convegni e scoprire tutto quello che ancora no so e sviluppare quello che conosco poco.
Non mi resta che augurare Buone Feste a tutti… ci vediamo tra le colline di Langhe e Roero, sicuramente avrò un cellulare in mano!